TIPOLOGIE DI CLIENTI

Dopo gli artigiani di strada, è giunta l'ora di analizzare le varie tipologie di clienti

Cominciamo in bellezza con i clienti perfetti e, in quanto tali utopici.

 

CLIENTE IDEALE 1

Rappresenta il sogno segreto di tutti gli artigiani: capisce il valore di un oggetto realizzato a mano, paga senza battere ciglio, ovviamente senza chiedere lo sconto. Purtroppo lo si incontra poche volte nella vita, alcuni non lo hanno mai visto e pensano si tratti di una leggenda metropolitana.

 

CLIENTE IDEALE 2

Coincide con il fidanzato ideale.

Lei vede una cosa che le piace, lui comincia a a fare gesti incomprensibili per i comuni mortali, ma ben noti all'esperto artigiano. Sembra finita lì, la coppia se ne và, e l'artigiano fulmineamente prende l'oggetto in questione e lo imbusta, ben sapendo che lui con una scusa mollerà un attimo la fidanzata e tornerà per acquistare senza questionare sul prezzo.

 

CLIENTE IDEALE 3: IL "DAI AMO'"

se vi capita un daiamò avete svoltato la serata. Nella coppia, lei passa allo scanner tutta la bancarella e prende nota mentalmente di quello che le piace e comincia a chiedere i prezzi, a ogni risposta guarda lui e dice: "dai amò". Il malcapitato rassegnato sà che lei lo spellerà vivo, ma per amore sopporta e alla fine lei andrà via con almeno due buste di roba e lui con il portafoglio più leggero. L'artigiano li saluterà con un sorrisone sulle labbra, sperando che non sia un addio, ma un arrivederci al prossimo mercatino.

 

E ora torniamo alla cruda realtà, i clienti che più spesso capitano davanti i nostri banchi.

 

LA COPPIETTA

Quando arriva una coppietta si capisce subito quale dei due è l'elemento dominante.

Scena tipica: lei è indecisa tra due varianti di colore di un oggetto e chiede consiglio a lui che inevitabilmente sceglierà quella che a lei piace meno, e quella verrà acquistata. Ovviamente la scena è la stessa se lui è l'indeciso e lei la dominante.

Se è invece l'elemento dominante che deve fare l'acquisto, lo farà senza chiedere consiglio al partner.

La variante di entrambi i casi si ha quando in genere quando lei è indecisa e cerca di coinvolgere lui che non vuole assolutamente essere coinvolto, lei continua a chiedere consiglio, e lui continua a rispondere che visto che è un oggetto per lei è lei che deve scegliere; solo l'artigiano può risolvere questa situazione di stallo, che se lasciata a se stessa può portare la trattativa  tra i due fino alla fine del mercatino o può concludersi in un nulla di fatto.

E per concludere con le coppiette abbiamo i litiganti: arrivano alla bancarella freschi di litigata, lei è nervosissima, per calamarsi rivolta tutta la bacarella senza ovviamente comprare nulla.

 

L'ESPERTONE

E' quello che ha le mani di ricotta, incapace di fare qualunque cosa che richieda manualità,  ma quando è davanti al banco di un artigiano parte in quarta spiegando agli amici e/o parenti le tecniche e i materiali che hai usato per fare le tue creazioni, di qualunque genere esse siano. Ovviamente non solo sbagliando tutto, ma illustrando tecniche praticamente inesistenti che se messe in pratica porterebbero al nulla più assoluto. Se si cerca di spiegargli che sta sbagliando tutto insiste nelle sue ragioni: lui sa meglio di te come hai fatto una cosa. L'unica maniera di liberarsene è di essere acidi e decisi, ti guarderà storto e andrà a rompere gli zebedei alla bancarella successiva.

 

IL "E CHE CI VUOLE!"

Scena: piccola comitiva davanti alla bancarella che ammira le creazioni e si complimenta, dal gruppo esce quello che dice "e che ci vuole", te lo faccio io!!!!

Il echecivuole lo dice per qualunque tipo di oggetto abbia davanti, dall'anellino al reattore nucleare, con tutto quello che cè in mezzo.

 

IL TATTILE

Tocca tutto peggio di un bambino di 4 anni, ogni singolo oggetto a vista, nei casi più gravi gli si aggiungono le "qualità" del rivoltone.

 

IL RIVOLTONE

Rivolta tutto il banco senza acquistare nulla, ha una potenza di spostamento pari a quella dell'uragano Katrina.

 

LO SCHIZZINOSO

Si avvicina al banco con circospezione con aria disgustata che si intensifica a mano a mano che approfondisce lo sguardo sui singoli oggetti, fino ad arrivare ad una vera e propria smorfia che impegna il doppio dei muscoli facciali di cui è dotata una persona normale. Scontato dire che non acquisterà mai nulla.

 

IL TIMOROSO

Si avvicina (ma non troppo) alla bancarella, per lui idealmente è come se ci fosse davanti la tipica linea gialla da non oltrepassare. Trasale quando l'artigiano lo saluta e risponde che sta solo guardando e scappa via.

 

L'INTERESSATO (o soggetto con deficit dell'attenzione)

Ti fa i complimenti e ti chiede come hai realizzato le tue creazioni, e a mano a mano che parli ti accorgi che non ti sta minimamente ascoltando, ogni tanto annuisce, ma non memorizza. E' una causa persa.

 

L'INDECISO CRONICO

E' una vendita sicura al 90% e una sudata garantita al 300%.

Esempio tipico: è indeciso tra 2/3 borse a tracolla, mentre cerca di scegliere gli cade l'occhio sulle magliette, lascia perdere le borse e cerca di decidere di che colore vuole la maglietta, ma gli cade l'occhio sui gufi e su di loro si sposta la sua indecisione, alla fine in genere prende una decisione, ovviamente guidata dall'artigiano. Il fenomeno si acuisce se deve fare un regalo.

Il restante 10% non acquista nulla perchè una volta arrivato all'angolo estremo della bancarella nota quella del tuo vicino e comincerà con lui la sua tiritera decisionale.

 

LE AMICHETTE

Sono micidiali.

Arriva una ragazza, guarda, sceglie ciò che le piace, sta tirando fuori il portafoglio dalla borsa e arriva la sua amica del cuore con la tipica frase:"che ti stai a comprare?"

E lì crolla tutto.

L'amica del cuore non approva la scelta e la vendita sfuma.

La vendita si concretizza solo in due casi:

caso 1 (rarissimo) l'amica approva la scelta;

caso 2 l'amica del cuore le farà acquistare ciò che piace a lei.

 

LO SCONTISTA

Si divide in varie sottocategorie:

1) L'AUTOSCONTISTA: Arriva, guarda, sceglie e chiede il prezzo e se lo abbassa da solo, è assolutamente necessario non cedere, spiegare il valore del fatto a mano e se non recepisce meglio perdere una vendita che vendere a queste condizioni;

2) IL CONTRATTATORE: ti coinvolge in un'asta al ribasso, riesce a sparare cifre ad una velocità pari a quella di un giocatore professionista di morra, l'unica maniera di uscirne è di essere decisi e irremovibili, in quanto ha la capacità di ridurti in uno stato di confusione mentale tale da indurti a dargli tu dei soldi puerchè si porti via ciò che vuole e se ne vada;

3) IL 3X2: solo perchè ha preso più di una cosa pensa di avere diritto allo sconto, insistente fino all'eccesso, in genere si zittisce quando gli si chiede:"ma al supermercato quando prendi più di una cosa, chiedi lo sconto?"

 

IL SIMPATICONE (detto anche lo squaletto)

Gira tutta la serara intorno alla bancarella tipo squalo intorno alla barca, ogni tanto si ferma, attacca bottone, fà il simpatico, punta un oggetto in particolare e a fine serata zac! chiede lo sconto!!!

 

Inutile dire che non bisogna mai cedere di fronte a questi soggetti.

Lo sconto è mio e lo gestisco io!!!

 

IL RITARDATARIO

Per questa categoria ci sono due scenari possibili:

scenario estivo: sono le 3 di notte e continua a fare un caldo boia, il concerto/sagra/evento è finito e cominci a smontare non vedendo l'ora di essere finalmente a  casa con il ventilatore puntato addosso;

scenario invernale: sono le 23, sei arrivato per montare alle 8 del mattino, ormai morto di sonno, con le dita dei piedi congelate, quelle delle mani con sensibilità pari allo zero, cominci a smontare già pregustando il riscaldamento a palla in macchina e sognando di stare a letto sotto il piumone con il pigiamone di pile;

in queste situazioni arriva il pirla che ti chiede:"ma già stai smontando?"

Questa domanda tira fuori il serial killer che è in me.

Inutile dire che se compra lo sconto è assolutamente fuori discussione, e in ogni caso sicuramente appartiene alle categorie più lente e rompizebedei, tipo l'indeciso e lo scontista.

 

 GENITORE/FIGLIO

Questo binomio porta a a varie casistiche.

 

1) Il bimbo si ferma davanti la bancarella e guarda estasiato, di sicuro gli piace qualcosa e la vuole e và a chiamare il genitore, in genere la madre, e qui comincia il carosello; prima reazione: "e che ci devi fare"? Mutismo del bambino, ma sguardo voglioso e non si schioda dalla bancarella  a quel punto viene portato via a forza dalla madre che dice una di queste frasi a scelta:

a) non sono cose per bambini (e non sempre è vero);

b) costa troppo (non ha mai chiesto il prezzo);

c) non è in vendita (certo signora ho montato tutto sto circo solo per far vedere quanto sono brava).

 

2) Qui si invertono i ruoli, il genitore vede qualcosa che vuole prendere al figlio e alla domanda: "Che bello, ti piace? Lo vuoi?" L'inevitabile risposta del figlio è un secco NO con faccino alquanto disgustato.

Ma dico io tua madre/padre ti vuole fare un regalino e gli dici di no??? Starai mica mirando alla play station...

 

3) Qui entra il gioco solo il padre, è lui che si avvicina al banco e dice al figlio di scegliere ciò che vuole e raramente, in questo caso, il figlio rifiuta, anzi a volte esagera, visto che sceglie più di una cosa.

 

4) Bimbo alla stato brado che con il ditino tocca tutto, ma proprio tutto, suddetto ditino molto spesso è sporco di gelato o unto di pizza, non sembra avere un genitore, gira tutto il mercatino, toccando sempre tutto col ditino, dopo 3/4 ore si riesce a individuare la madre (almeno si suppone che lo sia, visto che il bimbo le si avvicina), che è stata tutto il tempo a due metri dalla bancarella a chiacchierare senza filarselo di pezza.

 

IL RIPASSERO'

Il nome dice tutto: arriva, guarda, chiede i prezzi si complimenta, ma ci deve pensare e sicuramente ripasserà, ma certo! E ovviamente durante la serata lo vedrai passare avanti e indietro per il mercatino svariate volte e non ti degnerà mai di uno sguardo.

in genere il rapporto è 1/1000.

Poi c'è quello che quello/a che ti chiede fino a che ora c'è il mercato, e che passerà più tardi, perchè non ha voglia di tenersi in tasca l'oggetto (magari un anello o un orecchino) tutto il giorno e verrà a comprarlo in chiusura, naturalmente non verrà al 90%.

In genere a questo genere di persone ricordo che io fino a un certo orario ci sono, l'oggetto non si sa, essendo un pezzo unico fatto a mano, potrei venderlo prima che ritorni, qualche volta si convincono e si concretiza subito,ma anche qui la percentuale è bassa.

 

 

 

Scrivi commento

Commenti: 0